Piero Ferroglia
Piero Ferroglia (Caselle Torinese, 1946)
Vive e lavora a Caselle Torinese. Accanto all’attività di commerciante, ha sviluppato una passione per le Arti figurative che lo accompagna sia dalla età giovanile.
Allievo di Filippo Scroppo e di Giacomo Soffiantino negli anni ’70 e ’80.
Fino al 1988 si interessa particolarmente della pittura in relazione alla rappresentazione di situazioni ed eventi naturali che studia attentamente avvalendosi anche del mezzo fotografico. Nel 1988 inizia una attività di ricerca plastica in varie direzioni e con vari materiali che influenzano anche le originali soluzioni pittoriche rispetto alle quali la distinzione tra figurazione e astrazione perde significato. Molte le mostre personali e collettive, a cominciare dal 1972, importanti recensioni critiche e numerosi i riconoscimenti.
Principali partecipazioni. Torino, Circolo degli artisti 1972, Torino Premio Arbarello Promotrice 1973, Torino Personale New Generation Magimawa Gallery 1975, Biennali del disegno Torre Pellice 1975 – 1981, Torino Personale Galleria Davico 1978, Torino Personale Galleria Davico 1987, Milano Mi-art 1994, Carmagnola Palazzo Lomellini 1997, Torino Personale Studio Laboratorio 2000, S.Stefano Belbo 1 Premio Pittura Cesare Pavese 2000, Cuneo Personale Salone della Provincia 2002, Torino Personale Galleria Arteregina 2005, Chieri Galleria il Quadrato 2007, S.Stefano Belbo 2 premio scultura 2015.
Dal 2011 espone in mostre collettive con il gruppo ArtMoleto in diverse località italiane e europee.
Opere esposte
Acque correnti D, 2008/9, acrilico su legno e lamelle di ferro, 120 x 60 cm
Acque correnti F, 2008/9, acrilico su legno e lamelle di ferro, 120 x 60 cm
Incontri – Connessioni, 2012/2014, tecnica mista e ferro, 4 pannelli, 105 x 25 cm
“…il mio lavoro consiste essenzialmente nel portare in evidenza le piccole cose che si incontrano nella natura…lo zigzagare dei sentieri delle montagne, le linee sinuose dei piccoli corsi d’acqua, i grovigli della vegetazione, le crepe delle superfici ghiacciate, le
le tracce che l’acqua corrente lascia sulle sabbie. Questi minimi aspetti della natura danno inizio al magma emotivo che sta alla base del lavoro che poi mi interessa razionalizzare attraverso il taglio e l’impaginazione dell’immagine …”
“…sono attratto dal coesistere degli opposti : l’istinto e la logica, la luce e l’ombra, il gesto astratto e la riconoscibilità del vero… cerco di rappresentarli usando strumenti e materiali inconsueti abbinando e integrando alla pittura il ferro, il plexiglass, il legno
e piccoli calchi di gesso…”