Teresio Polastro

Teresio Polastro (Torino, 1935)

Ha lavorato come progettista meccanico presso la sede Iveco di Torino. In seguito, la sua attività si è estesa al settore Nuove Tecnologie, con interventi in stabilimenti situati in Francia e in Romania.
L’interesse per l’arte è nato molto presto con la frequentazione di pittori affermati, grazie ai quali ha acquisito le tecniche pittoriche di base. Negli anni ‘70 ha frequentato la scuola-laboratorio di Filippo Scroppo: luogo di cultura singolare per i metodi con cui il Maestro insegnava agli allievi ad esprimersi con un’identità personale.
Numerose sono state le mostre personali e collettive dal 1972.
Sul suo lavoro hanno scritto, fra gli altri: F. De Bartolomeis, M. Corradini, G. Cordero, P. Levi, P. Mantovani, A. Mistrangelo, F. Scroppo.
Ha recensito mostre per alcuni settimanali d’arte e ha fatto parte del comitato esecutivo della Galleria d’Arte di Palazzo Lomellini di Carmagnola (TO) negli anni ‘90.
Nella monografia, Francesco De Bartolomeis scrive in riferimento ai lavori del 2005: “Prendono vita sul supporto, con tendenza alla riduzione, soluzioni con una accentuata tridimensionalità percettiva”.

Opere esposte

Notturno (2010) – 50×60 cm
Figura rossa (2012) – 50×60 cm
La sorgente (2012) – 50×60 cm
L’inseguirsi delle forme (2012) – 50×60 cm
Il lago blu (2013) – 70×70 cm

A partire dal 2010, ha avvertito la necessità di procedere accentuando la forma curva, per rapportarsi più intensamente con forme organiche o minerali che lo coinvolgessero nel profondo. Ha intensificato la tensione fra spazi chiusi e aperti, con dilavamenti e spruzzi, alternati a stesure di colori acrilici, a fessurazioni e spaccature di neri profondi.
Ne sono nate opere che rappresentano metafore della realtà e del sogno, del conscio e dell’inconscio, del razionale e dell’irrazionale, caratterizzate dall’ambiguità delle forme e da fratture che si collegano ad altre nature.

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